Sulla prestigiosa rivista Biology Letters di The Royal Society, London sono stati pubblicati, da un gruppo di biologi evoluzionisti coordinati dalla Prof.ssa Adriana Canapa del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’UNIVPM, i risultati riguardanti uno studio dove è stata evidenziata la correlazione fra la temperatura ambientale ed elementi trasponibili del DNA.
In genetica vengono definiti trasponibili quegli elementi che sono in grado di muoversi all’interno del genoma di un organismo. La trasposizione avviene secondo due distinti meccanismi o l’elemento trasponibile salta qua e là da una zona all’altra del genoma spesso causando mutamenti genetici o l’elemento trasponibile si sposta con un meccanismo di “copy and paste” che comporta anche l’aumento della dimensione del genoma. Gli elementi trasponibili svolgono quindi un ruolo chiave nell’evoluzione del genoma degli organismi. Fu Barbara McClintock con i suoi studi pionieristici, condotti nelle piante a partire dagli anni ’40, a descrivere l’esistenza degli elementi mobili del DNA mettendo in discussione la concezione statica del materiale genetico all’interno della cellula.
L’articolo in questione dal titolo "An intriguing relationship between teleost Rex3 retroelement and environmental temperature" di Federica Carducci, Maria Assunta Biscotti, Marikò Forconi, Marco Barucca e Adriana Canapa, descrive un intrigante comportamento di particolari sequenze mobili chiamate Rex3 che sono caratteristiche dei pesci ossei. In particolare, viene mostrata una netta distinzione di sequenza dei Rex3 appartenenti ai pesci che vivono in acque fredde rispetto a quelle dei pesci che vivono in acque temperate a prescindere dalle relazioni evolutive e tassonomiche delle specie oggetto di studio. Questi risultati rappresentano la prima evidenza sperimentale in questo campo inesplorato della ricerca.